I TRE CERVELLI
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L’uomo si trova nella situazione che la Natura lo ha dotato di tre cervelli,
malgrado le grandi differenze nella struttura, che funzionano insieme e
comunicano tra di loro. Il più vecchio di questi cervelli é basilarmente
rettiliano. Il secondo è stato ereditato dai mammiferi più bassi, ed il terzo è
un più tardo sviluppo del mammifero, che, al suo culmine nei primati, ha reso
l’uomo peculiarmente uomo.
Parlando allegoricamente di questi tre cervelli ‘dentro’ un cervello [o, che
è lo stesso, oloni], possiamo immaginare che quando lo psichiatra invita il
paziente a giacere sul lettino, egli gli sta chiedendo di stendere fianco a
fianco… un cavallo e un coccodrillo. Il cervello rettiliano è pieno di
esperienze ancestrali e di memorie ancestrali ed è fedele nel fare quel che
dicono i suoi antenati, ma non è molto capace nell’affrontare le nuove
situazioni [autonomia relativamente bassa espressa nei riflessi e nel
comportamento istintivo].
Nella evoluzione, dapprima si vede l’inizio della emancipazione
dall’ancestrale [inflessibilità] con l’apparire del cervello mammifero più
basso, che la Natura costruisce all’apice del cervello rettiliano…Ricerche degli
ultimi venti anni hanno mostrato che il più basso cervello mammifero gioca un
ruolo fondamentale nel comportamento emozionale. Esso ha una più grande capacità
di quello rettiliano nel capire nuovi approcci e soluzioni ai problemi sulla
base della esperienza immediata. Ma come il cervello rettiliano, esso non ha
l’abilità di mettere in parole i suoi sentimenti’.
MacLean è molto specifico sulla natura olarchica di questi tre cervelli.
‘Nella sua evoluzione, il cervello [degli esseri umani] mantiene
l’organizzazione gerarchica dei tre tipi basici che possono convenientemente
essere classificati come rettiliano, paleo-mammifero e neo-mmamifero. [Il tronco
del cervello rappresenta il cervello rettiliano, ereditato dagli antenati
rettiliani]. Il sistema limbico rappresenta il cervello paleo-mammifero, che è
una eredità dei mammiferi più bassi. Il sistema limbico dell’uomo è molto più
altamente strutturato di quello dei mammiferi più bassi, ma la sua
organizzazione basica, chimica, ecc., è molto simile. La stessa cosa può dirsi
degli altri due tipi basici. E vi é ampia evidenza che tutti e tre i tipi hanno
i loro proprio speciale soggettivo, memoria cognitiva (soluzione dei problemi)
ed altre funzioni parallele [Citato in Koestler, Ghost in the machine, p.157].
In altre parole, ciascuno dei tre cervelli è un olone relativamente autonomo.
E poiché ciascuno è un olone, non possiamo dire che ogni funzione specifica è
semplicemente localizzata in uno degli oloni; essi agiscono tutti mutuamente e
interagiscono influenzandosi verso l’alto e verso il basso. Ma in generale, i
tre cervelli hanno le seguenti funzioni basiche:
Cervello rettiliano (o tronco del cervello): ‘Questo é filogeneticamente la
più vecchia parte del cervello, il suo centro o asse, grossolanamente
corrispondente alle strutture basiche del cervello rettiliano. Contiene
l’apparato essenziale delle regolazioni interne (viscerali e ghiandolari), per
le attività primitive basate su istinti e riflessi, ed anche i centri per
risvegliare la vigilanza delll’animale o farlo dormire’ [Koestler, Ghost in the
machine, p.279].
Noi possiamo riferirci ad esso come ad un livello globale dell’intelligenza
sensomotoria e indirizzi istintivi o impulsi.
Il cervello paleomammifero (o sistema limbico): "Il sistema limbico è
intimamente connesso da sistemi neurali a due-vie con l’ipotalamo e altri centri
nel tronco del cervello concernente le sensazioni viscerali e le reazioni
emozionali – incluso sesso, fame, paura e aggressione; così tanto che quel
sistema limbico una volta aveva il nome di ‘cervello viscerale’." In breve, ‘il
sistema limbico produce informazione in tale modo che esso acquisisce esperienza
in forma di sentimenti ed emozioni, che divengono la guida per le forze nel
comportamento’ [Jantsch, ibidem, p.167].
Cervello neomammifero (o neocorteccia): ‘La crescita esplosiva della
neocorteccia, dice Jantsch, in una fase più tarda dell’evoluzione, è uno degli
eventi più drammatici nella storia della vita sulla Terra’, e presumibilmente è
connessa con l’emergere della noosfera. Essa agisce come ‘un immenso schermo
neurale sul quale appaiono le immagini simboliche del linguaggio e la logica (inclusa
la matematica). La neocorteccia è la localizzazione nella quale le informazioni
sono esaminate nelle modalità caratteristiche della mente auto-riflessiva’ [Jantsch,
ibidem, p.168].
MacLean scopre la sottostante natura olarchica di questi tre cervelli
confrontandoli con i componenti della letteratura, che Jantsch elegantemente
sintetizza in questo modo:
‘Il cervello rettiliano rappresenta le figure di base e i ruoli che
sottendono a tutte le letterature. Il sistema limbico porta preferenze
emozionali, elezione e sviluppo degli scenari nel gioco. E la neocorteccia,
infine, produce sul suo substrato tanti differenti poemi, racconti, novelle e
giochi quanti sono gli autori’ [Jantsch, ibid., p.169].
Nuovamente vediamo il più basso
fornire le possibilità e il più alto fornire le probabilità (o attualizzare i
potenziali).
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