lunedì 28 maggio 2012

I 3 Cervelli


I TRE CERVELLI
Tratto da: www.celestinian-center.com/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=30&itemid=52

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L’uomo si trova nella situazione che la Natura lo ha dotato di tre cervelli, malgrado le grandi differenze nella struttura, che funzionano insieme e comunicano tra di loro. Il più vecchio di questi cervelli é basilarmente rettiliano. Il secondo è stato ereditato dai mammiferi più bassi, ed il terzo è un più tardo sviluppo del mammifero, che, al suo culmine nei primati, ha reso l’uomo peculiarmente uomo.
Parlando allegoricamente di questi tre cervelli ‘dentro’ un cervello [o, che è lo stesso, oloni], possiamo immaginare che quando lo psichiatra invita il paziente a giacere sul lettino, egli gli sta chiedendo di stendere fianco a fianco… un cavallo e un coccodrillo. Il cervello rettiliano è pieno di esperienze ancestrali e di memorie ancestrali ed è fedele nel fare quel che dicono i suoi antenati, ma non è molto capace nell’affrontare le nuove situazioni [autonomia relativamente bassa espressa nei riflessi e nel comportamento istintivo].
Nella evoluzione, dapprima si vede l’inizio della emancipazione dall’ancestrale [inflessibilità] con l’apparire del cervello mammifero più basso, che la Natura costruisce all’apice del cervello rettiliano…Ricerche degli ultimi venti anni hanno mostrato che il più basso cervello mammifero gioca un ruolo fondamentale nel comportamento emozionale. Esso ha una più grande capacità di quello rettiliano nel capire nuovi approcci e soluzioni ai problemi sulla base della esperienza immediata. Ma come il cervello rettiliano, esso non ha l’abilità di mettere in parole i suoi sentimenti’.
MacLean è molto specifico sulla natura olarchica di questi tre cervelli.
‘Nella sua evoluzione, il cervello [degli esseri umani] mantiene l’organizzazione gerarchica dei tre tipi basici che possono convenientemente essere classificati come rettiliano, paleo-mammifero e neo-mmamifero. [Il tronco del cervello rappresenta il cervello rettiliano, ereditato dagli antenati rettiliani]. Il sistema limbico rappresenta il cervello paleo-mammifero, che è una eredità dei mammiferi più bassi. Il sistema limbico dell’uomo è molto più altamente strutturato di quello dei mammiferi più bassi, ma la sua organizzazione basica, chimica, ecc., è molto simile. La stessa cosa può dirsi degli altri due tipi basici. E vi é ampia evidenza che tutti e tre i tipi hanno i loro proprio speciale soggettivo, memoria cognitiva (soluzione dei problemi) ed altre funzioni parallele [Citato in Koestler, Ghost in the machine, p.157].
In altre parole, ciascuno dei tre cervelli è un olone relativamente autonomo. E poiché ciascuno è un olone, non possiamo dire che ogni funzione specifica è semplicemente localizzata in uno degli oloni; essi agiscono tutti mutuamente e interagiscono influenzandosi verso l’alto e verso il basso. Ma in generale, i tre cervelli hanno le seguenti funzioni basiche:
Cervello rettiliano (o tronco del cervello): ‘Questo é filogeneticamente la più vecchia parte del cervello, il suo centro o asse, grossolanamente corrispondente alle strutture basiche del cervello rettiliano. Contiene l’apparato essenziale delle regolazioni interne (viscerali e ghiandolari), per le attività primitive basate su istinti e riflessi, ed anche i centri per risvegliare la vigilanza delll’animale o farlo dormire’ [Koestler, Ghost in the machine, p.279].
Noi possiamo riferirci ad esso come ad un livello globale dell’intelligenza sensomotoria e indirizzi istintivi o impulsi.
Il cervello paleomammifero (o sistema limbico): "Il sistema limbico è intimamente connesso da sistemi neurali a due-vie con l’ipotalamo e altri centri nel tronco del cervello concernente le sensazioni viscerali e le reazioni emozionali – incluso sesso, fame, paura e aggressione; così tanto che quel sistema limbico una volta aveva il nome di ‘cervello viscerale’." In breve, ‘il sistema limbico produce informazione in tale modo che esso acquisisce esperienza in forma di sentimenti ed emozioni, che divengono la guida per le forze nel comportamento’ [Jantsch, ibidem, p.167].
Cervello neomammifero (o neocorteccia): ‘La crescita esplosiva della neocorteccia, dice Jantsch, in una fase più tarda dell’evoluzione, è uno degli eventi più drammatici nella storia della vita sulla Terra’, e presumibilmente è connessa con l’emergere della noosfera. Essa agisce come ‘un immenso schermo neurale sul quale appaiono le immagini simboliche del linguaggio e la logica (inclusa la matematica). La neocorteccia è la localizzazione nella quale le informazioni sono esaminate nelle modalità caratteristiche della mente auto-riflessiva’ [Jantsch, ibidem, p.168].
MacLean scopre la sottostante natura olarchica di questi tre cervelli confrontandoli con i componenti della letteratura, che Jantsch elegantemente sintetizza in questo modo:
‘Il cervello rettiliano rappresenta le figure di base e i ruoli che sottendono a tutte le letterature. Il sistema limbico porta preferenze emozionali, elezione e sviluppo degli scenari nel gioco. E la neocorteccia, infine, produce sul suo substrato tanti differenti poemi, racconti, novelle e giochi quanti sono gli autori’ [Jantsch, ibid., p.169].
Nuovamente vediamo il più basso fornire le possibilità e il più alto fornire le probabilità (o attualizzare i potenziali).

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